ERNIA DEL DISCO
L’ernia del disco è la fuoriuscita del cuscinetto di cartilagine che si trova tra una vertebra e l’altra.
Perché il cuscinetto di cartilagine intervertebrale esce dalla propria sede?
Perché si crea una lesione nell’anulus, ossia nella parte esterna del disco intervertebrale, ed in questa lesione si infila il nucleo polposo, che è costituito da cartilagine ricca in acqua.
Vi è una predisposizione genetico-costituzionale alla lesione del disco intervertebrale poi i microtraumi ripetuti ( da lavoro, sport, etc.) fungendo da concause contribuiscono alla sua rottura.
L’insorgenza della sintomatologia dolorosa compare spesso nel momento in cui si ci rialza da una posizione in flessione, magari combinata con una rotazione. In questo modo infatti si spinge posteriormente il nucleo del disco intervertebrale che letteralmente si infila nella lesione precedente dell’anulus, e fuoriesce.
Che disturbi provoca?
Il contatto tra ernia e radici nervose può provocare mal di schiena e spesso sciatica.
Come si fa la diagnosi?
Un’approfondita anamnesi ed un corretto esame clinico rivestono notevole importanza per una esatta diagnosi dell’ernia discale e per l’avvio di un iter diagnostico neuroradiologico mirato, al fine di instaurare una corretta ed efficace terapia. Le indagini neuroradiologiche più comunemente utilizzate per confermare od escludere la presenza di un’ernia discale, e per definirne la sede, i caratteri e la presenza o meno di mielopatia associata, sono esami neuroradiologici come RMN (Risonanza Magnetica), Tomografia computerizzata (TC) ed Esame radiografico .
Avere l’ernia discale significa avere dolore ?
Poiché circa il 25-30% delle persone che non hanno mai avuto mal di schiena in vita loro hanno un’ernia, abbiamo capito che da sola essa non può essere considerata una malattia viceversa lo diventa quando è accompagnata da dolore o altri distubi.
Come si cura?
Nel centro si segue una moderna linea di terapia nella cura delle varie malattie della colonna vertebrale con la condotta ben precisa del “passo dopo passo”:
– Terapie conservative (farmaci, fisioterapia, riposo)
– Tecniche infiltrative
– Tecniche chirurgiche mininvasive
– Intervento chirurgico
Le varie fasi delle metodiche sono valutate alla luce delle indicazioni clinico-diagnostiche che ne affermano anche le condizioni di successo dei vari stadi.