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ERNIECTOMIA ENDOSCOPICA TRANSFORAMINALE

Dal 1960 c’è stata una tendenza allo sviluppo delle tecniche percutanee mininvasive per il trattamento delle ernie discali lombari partendo dal presupposto che la via “open” potesse non essere l’unica. Kambin e Hijikata negli anni 70 effettuarono la prima nucleotomia percutanea senza controllo visivo diretto. La descrizione di un approccio transforaminale fu un passo avanti nella chirurgia discale lombare. Nel 94 Matthews e Kambin nel 96 iniziarono a trattare le ernie lombari con approccio transforaminale. Noi applichiamo la tecnica di Thomas Hoogland dal giugno 2006. Questa tecnica oggi molto in uso nei paesi del Nord Europa era praticamente sconosciuta in Italia fino al 2006 quando il dott. Sergio Scopetta ha iniziato praticarla con buoni risultati.

Viene eseguita in anestesia locale e blanda sedazione , senza l’uso del bisturi. Si introduce un cannula con sistema ottico per via percutanea direttamente sull’ernia discale che viene asportata con micropinze. il paziente dopo due ore è in grado di alzarsi e deambulare. Questo intervento non lascia esiti cicatriziali sulla cute e cosa più importante, intorno alle strutture profonde come le radici nervose (ciò che invece avviene inevitabilmente quando si opera con tecnica tradizionale “a cielo aperto”.
Queste cicatrici, in un gran numero di pazienti operati a “cielo aperto”, anche a distanza di molti anni dall’intervento sviluppano dolori lombari o sciatici molto difficili da trattare.

Materiali e metodi:
Il sistema uniportale ( Max-More) ha permesso di asportare ernie discali espulse e migrate mediante un approccio trans-foraminale sotto controllo visivo simultaneo alle manovre chirurgiche.
Esso è composto da un foraminoscopio (6,5 mm), luce, telecamera, cannule, grill, bipolare, pinze e monitor. Il paziente è in decubito laterale. L’intervento è in anestesia locale e il tempo di esecuzione è mediamente di 60-80 minuti. Tutti i pazienti sono stati dimessi a poche ore dall’intervento. Non vi sono complicanze nè immediate nè tardive. L’esito ad un anno è eccellente/buono nel’ 81,4% dei casi.

La tecnica con approccio uniportale e visione diretta e contemporanea all’asportazione permette il trattamento di ernie espulse e contenute intraforaminali, postero-laterali ed extraforaminali ma non di quelle posteriori-mediane ascendenti o discendenti e quelle che occupano più del 50% del canale lombare. I limiti quindi di questa tecnica sono dovuti principalmente alla localizzazione e alle dimensioni dell’ernia e a volte da ostacoli anatomici. L’approccio transforaminale ha dei vantaggi comuni ad altre tecniche percutanee ma anche proprie importanti peculiarità come l’asportazione di ernie espulse-migrate e la possibilità di “lavorare” sotto il controllo visivo diretto. Questo tipo di procedura laddove possibile è da preferire alla chirurgia standard.